mercoledì 15 agosto 2007

L'amore al tempo delle balene

L’amore al tempo delle balene.

Siete mai stati a Camogli ?
Tutti vanno a Portofino…a me piace molto di più Camogli.
Mi piace la sua calma d’inverno, le sue case colorate, il pesto e la focaccia al formaggio…e anche quella normale, nel cappuccino o nel caffe’, la mattina.
Sì, avete letto bene. La focaccia nel caffè o nel cappuccino.
I Camoglini lo sanno da sempre…è buonissima.
Ma bisogna amarla. Quando si ama si fanno delle cose che a raccontarle non potresti mai crederci.

Poi, Camogli mi piace perché è un borgo di pescatori, ancora vero, non finto come Portofino, che è bellissimo, ma per turisti americani cui danè.
Camogli ha le sue reti a stendere, la sua pescheria cooperativa con la Marcella che ti dà le ricette, i suoi pescherecci, con nomi altisonanti come la Tecla, tutta dipinta di rosso e blu perché – si sa – qui si è genoani, oltre che genovesi.

A Camogli c’è ancora una delle tre tonnare in esercizio sopravvissute in Italia, dove ogni mattina e ogni sera una barca di pescatori va a far mattanza di ricciole e pesci vari.
Dobbiamo viaggiare fino a Carloforte, in Sardegna, o a Favignana in Sicilia per trovare le altre due.
La notte, il Golfo Paradiso si riempie di luci…tutte le colline sono illuminate di tante lucine delle porte di casa o delle “crose”, le stradine che percorrono in lungo e in largo, in alto e in basso il promontorio di Portofino, sulle cui pendici Camogli è adagiata.

E sotto la chiesa di S.Rocco, a picco sul mare, ogni sera cinque o sei barchette vengono lasciare con le lampare a bordo, accese, per la pesca dei totani.

Lucine che si aggiungono alle lucine del monte….forse per questo si chiama Golfo Paradiso…sembra un cielo stellato.

Beh’ …in tutta ‘sta poesia…oggi me ne tornavo sul mio gozzo Tamarindo, da San Fruttuoso a Camogli, passando per Punta Chiappa…e mi sono venuti in mente i delfini e le balene.
Non perché li abbia visti, oggi…sono rari a vedersi, anche se qui siamo al centro dell’ormai famoso Santuario dei Cetacei, un pezzo del mare Tirreno particolarmente protetto proprio perché non è raro imbattersi in branchi di delfini e anche in qualche balena.

Mi sono venuti in mente perché era una bella giornata ed era un bel pensiero.

A chi non piacciono i delfini e le balene…

Mi ricordo, da piccolo, che sia io che i miei amici passavamo ore davanti alla tele a guardare Flipper, il delfino…e da Cesenatico a Miami gli spettacoli dei delfini che saltano sono sempre pieni di gente, con i bambini impazziti che applaudono.

Applaudono perché sono belli.

Applaudono perché fanno sorridere.

Applaudono perché sono felici.

…o almeno lo sembrano.

Le balene no.

Le balene sono bellissime…ma sono imponenti, fanno un po’ di paura…Capitano Achab e così via, Melville e Orca Assassina ci hanno insegnato a temerle e rispettarle.
Perfino Pinocchio lo fanno mangiare da una balena!

Pero’…in fondo…poi lo sputa fuori…

Ecco, pensavo….l’amore si presenta un po’ come le balene e i delfini.

Nei primi anni dell’adolescenza ( e per molti che restano adolescenti per la vita ) si fa molto spesso come i delfini…si salta, si guizza, si scherza, si ride…si salta di compagno in compagna, di mare in mare…di porto in porto.

Non si vuol sentire ragioni…non si vuol sentirsi intrappolare in una maglia che spesso si scambia per rete…non si vuole dormire mai.

Poi…piano piano..si cresce…a volte anche di stazza oltre che di età, lasciatevelo dire dal sottoscritto…

Si cresce…e si diventa come le balene.
Più schive, più pesanti. Si nuota più a fondo…si riemerge a volte solo per respirare.
Ci si tuffa nel mare dell’amore completamente, nuotando per chilometri e chilometri per accoppiarsi.
Si fanno pochi figli, che si proteggono con la nostra vita e col nostro corpo…
Avete mai visto una balena col suo piccolo in fianco ? Cosa c’è di più emozionante e tenero…un gigantesco animale che protegge, guida e cura con immenso affetto una piccola creatura che gli nuota in fianco.

E avete mai visto quei documentari in cui fanno vedere una balena che ha perso il suo piccolo ?Sono disperate…non si danno pace…piangono e lanciano urli di richiamo strazianti che l’orecchio umano non puo’ sentire ma che gli strumenti moderni riescono a rilevare…il lamento infinito dell’amore spezzato.

Ecco.

Siamo così.

Spesso delfini.

A volte balene.
Sventati e smorfiosi.

Pesanti e pensosi.

Siamo così…dolcemente complicati...come diceva la Mannoia.

Un abbraccio da Camogli…
…stasera…trofie al pesto.

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