lunedì 6 agosto 2007

Abbasso la SQUOLA !!

Io odiavo andare a scuola.
Non perché non fossi bravo.
Mi pensavano tutti un secchione….
Invece…io odiavo andare a scuola.

Entrare ogni giorno in classe, con il “dovere” della cultura nello zainetto era proprio una cosa che non mi andava giù.
Poi, siccome ero mediamente intelligente, la giornata passava.
Unico inconveniente…mi cuccavano sempre per primo alle interrogazioni. Perché ?Perché la Prof non aveva niente di meglio da fare che “partire dal fondo” del registro di classe…e Zac!…o meglio…Zen…drini!…e toccava a me.

Poi, per il resto del tempo, me la spassavo.
Avevo bei voti…ma in realtà da un’interrogazione all’altra…non studiavo quasi per nulla.
Vero è che nei compiti in classe andavo bene…e anche in quelli a casa. Li facevo per me…e anche per quelli un po’ zucconi e capre. A casa mia eravamo sempre almeno in dieci, il pomeriggio.
Si facevano i compiti, e già allora facevo un po’ di pierre…visto che mi veniva facile.
Le “pierre” consistevano nel fare anche il lavoro per gli altri…sia a casa..che in classe.
Durante il compito di Italiano, visto che in genere il tema lo facevo direttamente in bella, mi restavano quell’ora a mezza per farne almeno altri due o tre.
Il difficile era farli “benemanontroppo”, senno’ la profe ci cuccava.
E così, anche se passavo per secchione, non stavo sui cosiddetti al gruppetto degli “sgrausi” e mi portavano fuori con loro la sera e il fine settimana.

Avevo avuto un maestro straordinario, alle elementari, uno di quelli che così non ne fanno più.
Si chiamava Maestrozavarise, tutto attaccato , perché a quell’età i nomi li dici così: il Maestrozavarise, la Maestrabianchi, la Bidellamarcella, eccetera eccetera.

Il Maestrozavarise era un’uomo straordinario.
Le sue lezioni non erano mai basate sul libro di testo ma sulla vita vera.
Si andava in giardino a scoprire gli animali, in montagna a scoprire gli alberi, a casa sua sul lago di Garda a scoprire i fiori, sulle Prealpi venete a conoscere i funghi, e così via.
Forse non saremmo stati preparati alla fine dell’anno…sicuramente saremmo stati preparati alla vita.

Ecco, tranne rari casi…questi insegnanti, questi professori non ci sono più.
Io mi sa che mi sono stufato di sentir parlare di “poveri professori”, di “poveri insegnanti”, di “oddio adesso mi tocca anche compilare il foglio dei debiti formativi”, di “oddio adesso ci tocca anche fare il doposcuola.
Mi sono stufato. Perchè ? gli altri non lo devono fare ?
Come degli statali, parlano come i peggiori degli statali.

Insomma: tre o quattro mesi di vacanza all’anno…si lavora solo di mattina…ci si aggiorna il minimo indispensabile…si sta a casa in malattia quando serve....non gli basta ?

Basta.
Certo, non tutti sono così…ma basta dare scuse alla scuola.
La scuola è un’istituzione BASILARE.
Un esempio di vita.
Se non siamo stati indirizzati in maniera giusta da piccoli non diventeremo mai grandi da grandi.

Le possibilità ormai ci sono…certo…ci vuole voglia.

Dobbiamo saper premiare i volonterosi, tra il corpo insegnante, pagarli ben di più, dare loro la possibilità di ampliare le loro visioni e le loro responsabilità, mettere loro a disposizione più strumenti....insomma...permettergli di essere ORGOGLIOSI dello straordinario lavoro che fanno.
Oggi, sechiedete a uno cosa fa, si vergogna di dire che fa l'insegnante. Ma vi sembra logico ?

E al tempo stesso, cacciare gli scansafatiche, lasciare a casa i pelandroni, evitare che i nostri giovani arrivino impreparati alla soglia del lavoro e della vita vera.

E’ impossibile ?
Non credo.
Si puo’ fare nelle aziende private e nelle Università…perché non nella scuola dell’ordine e nelle Superiori ?
Certo…dovremo cambiare il sistema che regola stipendi e premi degli insegnanti, istituire dei seri organismi di valutazione degli stessi, e soprattutto….abolire le clientele.

Impossibile in Italia ?

Non so.
Non credo.
Non voglio.

Stupidoèchistupidofa.

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