domenica 29 luglio 2007

Il marketing dell'Amore

Dall'amore per il marketing...al marketing dell'amore.Per tanti anni, almeno dal 1960 al 2000, quarant'anni della nostra storia, l'amore per il marketing è stato il tema dominante incontrastato delle nostre università, delle nostre aziende, dei nostri discorsi lavorativi e non.Kotler e compagnia ci hanno, appunto, tenuto compagnia ed affiancato in ogni nostra azione...prodotto, distribizione, prezzo e promozione sono state le variabili dominanti....Ma tutto questo, a che fine ?Vendere !, diranno i nostri piccoli lettori. Ebbene, vendere, dico io, non è tutto....bisogna anche comperare...Che non è solo l'altra faccia della medaglia: é un modo innovativo di vedere il commercio, il mondo, la vita.Dall'amore per il marketing si sta infatti passando al marketing dell'amore.E detto così, puo' sembrare un'eresia: come, parlare di marketing della cosa più pura, intonsa, intoccabile e sacra che l'uomo ha...l'amore...Eppure...Ho letto giorni fa su questo giornale un bell'articolo di un eminente filosofo che ci raccontava come la "affluent society", come la chiama John Kenneth Galbraith, la nostra società moderna, affluente, appunto, cioè ricca, non sia felice....e fin qui, niente di male...lo diceva già un signore che si chiamava Gesu' Cristo, che i soldi non fanno la felicità...e poi l'ha detto un signore che si chiamava Creso, un'altro che si chiamava Francesco da Assisi, un altro che si chiamava Gandhi...e lo dice anche mia mamma..."'sta tento...no Xe i schei che te fa soridar"...e vabbè tutti gli altri...ma se lo dice la mamma...bisogna considerare seriamente la faccenda.Allora...consideriamola:Uno dei miei ultimi incarichi lavorativi riguardava un'azienda di beni di lusso....Già il temine...beni di lusso...antipatico e pomposo...molto meglio "luxury goods", all'inglese. Chissà perchè, gli inglesi dicono sempre le stesse quattro scemenze che diciamo noi...ma loro "suonano" sempre meglio...non parliamo del francese, poi..."LUX" suona come luce, chiara, bella, splendente...."lusso"...come una crema per le scarpe...nera...funerea...Bah...le lingue...Ma non divaghiamo: Beni di lusso...e siccome erano vestitini, scarpette e borsette, come li chiamo io, allora tutti giù a dirmi "ah, che invidia, fai la moda, il magico mondo della moda !!!".Bah...non so cosa ci sia di così magico in quattro stringhe, due fibbie e due cashmerini...ma tant'è...la pensano così.E poi tutti che si sbagliano...io non faccio moda...lavoro nel lusso !!Però, se la pensano così, mi sono detto, una ragione ci sarà.......l'ho cercata.......l'ho trovata.......e adesso ve la scrivo:Cominciamo da....:"la differenza tra lusso e moda."Cos'è la moda ?...a me viene da descriverla così: é moda...un prodotto....comperato...da un target...per sembrare...quello che uno stilista...ha deciso che tu devi essere...e appartenere così ad un gruppo di persone altro da te che si identifica tutto nello stesso stereotipo...chiamato, appunto, moda....Un modo di essere.Cos'è invece il lusso ?...il lusso, credo io...: è un bene ( non un prodotto)...acquisito ( non comperato, attenzione alla sottile differenza: il prezzo non è una variabile importante nel momento dell'atto d'acquisto)...da una persona ( non da un target...bisogna convincere uno a uno i nostri "clienti"...non ispirare un gruppo di "consumatori") per sentirsi bene con sè stessi ( e non per "sembrare"...e qui sta la VERA differenza...è per sè che lo si fa...ma ci torneremo sopra). Nel lusso lo stilista non conta: è la marca che fa la differenza, che fa da garanzia, che ci colpisce e spinge...non la "griffe".E poi la "diversità" dalla massa, fa lusso, non l'appartenenza...il "per pochi" ne non "per tutti"...l'esclusività.Il prezzo...è una variabile poco interessante, invece.Tutti dicono "è caro, è di lusso...": errore !Forse che una notte nella suite del Des Bains a Venezia non è cara?...ma è "di lusso"per Mr. Rockfeller ?....I don't think so!A meno che...non abbia la sua donna accanto, una bella serata davanti...una bottiglia di champagne...il tempo per apprezzarla..Ecco, il tempo...in questo caso, per Mr. Rockfeller, il lusso è il tempo da poter dedicare a questa serata, non il costo !E' lusso, infatti, tutto cio' che di solito non puoi fare...e che quella volta ti puoi permettere.Conosco molte persone perbene per cui un lusso è poter andare con la famiglia al cinema e a mangiare una pizza il venerdì...e non è forse quello allora lusso vero ?Lusso è dividere un momento speciale con chi si ama. Neanche un diamante è lusso se non c'è dietro qualcuno che te lo regala.E allora...finiamola con l'amore per il marketing....passiamo tutti al marketing dell'amore!E, credetemi, non è una frase da esaltati: l'amore puo' veramente cambiare il nostro modo di pensare i prodotti, i servizi, la politica, la vita sociale....pensiero non nuovo, credo...un po' dei signori prima citati ci avevano già pensato....mia mamma compresa!Mia mamma mi ha sempre detto..."..no sta magnar sta supa se no la Xe fata con amor: no la sa de 'gnente !" ...non mangiare una minestra se non è fatta con amore: non sa di niente !...e ricordate film importanti come "come l'acqua per il cioccolato" o romanzi come quello di Manuel Vasquez Montalban...dove la cucina e l'amore vanno insieme a braccetto...ma ci vuole amore!...Le più belle cene della mia vita le ho fatte con la persona che mi sta vicino da tanti anni, in Sicilia.Non c'è terra al mondo che sappia meglio esprimere il concetto di amore a tavola, per la tavola e attorno alla tavola.Cene straordinarie, dove pensieri e parole si intrecciavano con paste alle sarde e tonni in salmoriglio, discussioni di amori e di figli si addolcivano con paste alle mandorle, cassate e granite al caffè con panna, discorsi d'affari e di soldi venivano innaffiati da splendidi vini che portano nomi buffi come "grillo" e "cerasuolo".Ebbene, qual'era la differenza tra quelle cene e le stesse a Milano ? Il tempo che ci si dedicava, la passione, l'attenzione...insomma l'amore.E tutto riusciva meglio: la pasta 'cu pomotorini rustuti era più buona, le sarde a beccafico da lasciar senza fiato...il maiale in gelatina 'na poesia...il gelo di cocomero 'na sinfonia...il gelato poi....resuscitava i morti.E gli affari, con il sorriso, andavano bene: si parlava di terreni, di ristrutturare case a Modica, di prendere qualcosa al mare..insomma...della vita.Ma lo si faceva con amore.E allora...teorizziamola questa cosa, e diamogli un nome: il marketing dell'amore.Perchè l'amore deve avere una sua connotazione in un prodotto, che deve appunto per funzionare essere fatto "con amore".Poco è importante se il prodotto è fisico...una scarpa, una borsetta, un'automobile...qundo mai, oggi, abbiamo "bisogno" di quella cravatta o di quel paio di scarpe...o tantomeno di quell'automobile....Li comperiamo perchè "ci piacciono" più degli altri....e in questo "ci piacciono" non c'è forse la chiave di tutto quello che stamo dicendo ?Il gesto di tirare fuori un portafogli, aprirlo, e scegliere il prodotto A piuttosto che B dal lineare del supermercato non è forse un gesto d'amore ?Allibite, perbenisti, allibite !!!Ma chi meglio di un artigiano, che confeziona il suo prodotto con infinito amore per la propria professionalità, la propria famiglia che deve mantenere, il proprio negozio di cui deve pagare le ultime rate...e perchè no, anche del suo beneamato cliente...sa che quello che dico...il suo senso ce l'ha.Come ha senso dire che con lo stesso amore si possono confezionare, oltre ai prodotti fisici, i servizi, le idee, la politica.Forse che non si ha bisogno della politica dell'amore ?Sempre mia mamma "...xe schei, Forresss (in veneto, Forrest se dise cussì)...i politici i fa tuto solo pai schei !"...i soldi...quale accusa più terribile di una donna di Verona ...i soldi...fanno tutto per i soldi....ma la Polis dov'è finita ? L'amore per la Democrazia, per la gente, per il lavoro e l'organizzazione sociale...?...vabbè..non divaghiamo e torniamo a noi.Un prodotto, nel marketing dell'amore, va confezionato, appunto, con amore.Ma va anche prezzato il giusto. Un tale prodotto costa fatica, dedizione, attenzione... non può avere un prezzo qualsiasi...avrà un prezzo che tutto questo amore racchiuda.E la distribuzione ? Dovrà essere anch'essa calda, vicina. Il marketing dell'amore imporrà alle aziende che si rivolgono alle comunità (e non ai gruppi) che si avvicinano a questi prodotti di coccolare il proprio cliente un sistemi di distribuzione caldi, accoglienti, pensati per un cliente "amoroso", appunto....dove l'esperienza dell'acquisto si unica ed irripetibile...e dove si ritorni volentieri. Non è forse questo quello che dicono i più recenti testi di CRM ?E infine la promozione....vabbè ...provateci 'sta volta a fare i furbetti, a vendere pan per focaccia !!! A Camogli vi "sgamano" subito, come si dice a Milano...il pane è pane...la focaccia...è un'altra cosa!La nuova comunicazione ( visto che da anni dico e scrivo che la "pubblicità" da sola è morta) è fatta di creazione di MITO ( e non di IMMAGINE, di avvicinamento alla COMMUNITY di riferimento ( e non al TARGET ) , di convincimento e non di stupore, di calore e non di shock.La nuova comunicazione è fatta di gente che pensi prima di parlare, che dica "affetto" e non "desirability", che dica "convinzione" e non "buy-into"...che faccia lavorare il lato destro del cervello e poi, solo poi, quello sinistro...Insomma, che lavori e viva con Intelligenza Emotiva...come una cara, non più giovanissima signora fiorentina ama continuamente ripetermi..."agisca con intelligenza...ma non dimentichi il cuore !"….vi giro il pensiero.…con affetto.Forrest

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